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Autore The Queen
leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 16-09-2006 11:56  
La bravissima Helen Mirren dipinge i tratti della Regina Elisabetta II (sovrana d'Inghilterra da più di metà secolo) vestendone con accuratezza storica (recente storia ovviamente) i panni.
Ma non è un ritratto della sua vita intera partendo da quando fu incoronata giovanissima (26 anni) dopo la morte di suo padre Re Giorgio VI. La pennellata è focalizzata sui terribili giorni che seguirono la morte dell'ex principessa Diana. Terribili soprattutto per la famiglia reale che non aveva mai avuto un incontro, o forse meglio dire scontro, così diretto con la modernità e il popolo.
La gente che vuole vedere il cordoglio reale nonostante Diana ormai non facesse più parte della famiglia, i giornali che vogliono che la Regina dimostri umanità e cuore, la tv che mise sotto accusa ogni sua azione.
Scontro quindi tra ciò che era e ciò che sta diventando oggi la monarchia inglese. Scontro tra la personalità solare, pubblica, sorridente di Diana (ricordata solo tramite contributi televisivi) ed Elisabetta: glaciale, contenuta, regale.
A metà tra documentario e film. Parti che ci ricordano la morte di Diana e la mobilitazione generale e parti (inventate?) che ci tratteggiano Elisabetta (e l'intera Famiglia Reale) come non l'abbiamo mai vista. Quasi umana. Quasi...

1bix8

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I'm impossible to forget but hard to remember


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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 16-09-2006 12:28  
ricopio le 2 cazzate scritte sul film..

Si vocifera che alla presentazione ufficiale di The Queen alla Mostra di Venezia, fossero presenti ben 8/9/10 avvocati della Famiglia Reale pronti a fare causa in caso di scorrettezze politiche/etiche di quest’ultima opera di Stephen Frears, che tratta delle reazioni emotive da parte di popolo e Regina Elisabetta dopo l’incidente mortale di Lady D. Argomento scottante, con quel pubblico affamato di polemiche alla Michael Moore, fame destinato però a non essere appagata. Questo, ancora una volta, grazie alla mano di Frears, un tocco di classe che risalta tutta la sobrietà e l'animo anti-ricattatorio del suo Cinema, soffice e soffuso allo stesso tempo.
In primis ritroviamo in lui il totale rifiuto dell’enfatica celebrazione del Cinema come spettacolo di massa, quella filmologia sempre col ricatto dietro l’angolo e quella mancanza di rispetto verso tematiche così delicate e (mis)interpretate. Solo un povero stronzo come Oliver Stone potrebbe usare la potenza emotiva della posta-nera con le vicende terroristiche dell’attacco alle torri gemelle.
Perchè la magnificenza di Frears sta nell'indagare oltre il derma filmico rimanendo però in superficie, oltre i giudizi morali e prese politiche di partito, la totalità dell’autore cinematografico (in bene o in male) oggettivizzato. E in fondo sarebbe stato troppo facile far apparire sua signora la Regina Elisabetta come una mummia anestetizzata che non connette più col cervello. Sarebbe stato troppo facile usare la figura di Tony Blair per esprimere la propria opinione anti-bellica aka riflesso dell’odio pacifista predominante oggi. E perché no, chiunque altro avrebbe forse usato la figura di Lady D. per farcire l'opera di quei sentimenti facili capaci sempre di farci scendere 1 o 2 lacrimucce. Frears raggela tutto questo con una messa in scena secca e un intreccio capace di esplorare ogni angolazione interpretativa sulle vicende narrate, evitando ogni stereotipo ed ogni credenza sui protagonisti. Un esempio lampante è la scelta dell’autore inglese di celare dai nostri occhi la ricostruzione della morte in diretta, quella di Lady Diana sotto quel tunnel inseguita dai paparazzi in moto. Frears ellissa la morte, forse per rispetto, forse per pura soffusione dell’immagine, sta di fatto che questo atto Baziniano diventa l’opzione evidenziata di non scavare mai nella necrofilia spettacolare, di circumnavigare la morte senza affondarci mai dentro. Al massimo la sensazione diventa metaforica, come la scena del cervo ciminiano, il vero momento culmine dell’evocazione alla natura morta della narrazione, fantasmagorica maestria di sguardi tra la vita e la non-vita, la rappresentazione, poesia per eccellenza, di un lutto interno mostrato con la fissità di questi volti segnati dal passato che si fa futuro (non solo la morte di Lady D., ma anche il ruolo della Monarchia, un tempo al massimo della sua gloriosità, nell’Inghilterra dell’era post-moderna).
Indirettamente, è proprio questa pseudo-freddezza a rendere vivi e captabili questi personaggi, a far trapassare emotivamente la loro più pura e semplice umanità, nonostante lo sfondo verve dei dialoghi stupendamente ironici, tipicamente black come tradizione dell'animo british. Ma se nella meravigliosa scena iniziale del colloquio tra la regina e Tony Blair il presentimento potrebbe apparire come un'opera di battute e di interpretazioni, già pochi minuti dopo si avverte quella carica drammatica, essenzialmente umana, che si cela oltre le risate. Le risate sono solo la punta dell'ice-berg. Il resto è silenzio, quel silenzio di lutto, e quindi spirituale, captivo e captante perchè scavante oltre l'immagine e l'estetica più evidenziata, che in questo senso diventa puro medium al servizio dei torbidi scavi profondi che Frears riesce ad invocare, grazie anche all'incredibile ed asciutta interpretazione di Helen Mirren: ricordiamoci semplicemente il discorso ai sudditi, dove dopo le parole uditive che scorrono, la macchina da presa si concede (e soprattutto: ci concede) qualche secondo di fissità del volto di questa regina in totale silenzio, in totale linguaggio mimico, di occhi inlacrimati di sentimenti contrapposti, tra i momenti più alti di tutta la cinematografia di Frears e della carriera di Helen Mirren, un'indimenticabile suggestione della essenzialità cinematografica e classica.

aka: http://www.positifcinema.com/thequeen.htm
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 16-09-2006 13:11  
Una parobola sul potere, che in verità, al di là di quanto si possa pensare vedendo il titolo, ha in Tony Blair il proprio protagonista. Protagonista almeno di ciò che Frears ci vuole dire.
E' sulla sua elezione che inizia il film, è sul concetto che finalmente è arrivato al potere un uomo "nuovo" che parte questo squadrico di vita UK, ed è su lui che va a braccetto con la regina che si chiude.
In mezzo un po' di battute sul fatto che in lui di rivoluzionario non ci sia nulla, sul come la regina lo tratti quasi come un cagnolino e su come lui non riesca mai ad imporre le sue idee (se non ricorrendo alla storia dei sondaggi). Ne esce un Blair davvero mediocre, che ha di positivo solo la semplicità con cui vive, ma nulla più.
E quella (auto)battuta sul calo della popolarità della regina nell'ultima conversazione in saltto è la dimostrazione di come non si volesse parlare di lei, ma di lui. Lui che adesso con le guerre in Afghanistan prima e MedioOriente poi ha finito per perdere il contatto con la gente e quindi popolarità.Certo c'è la Regina, il suo malessere e la sua umiliazione finale, ma mi pare lei il nucleo della storia. Lei è un espediente per parlare di Blair.

Sceneggiatura ben scritta che non calca troppo la mano, ma vive di sfumature e quindo non risulterà indigesta a nessuno, ma allo stesso tempo per come veniva descritto a Venezia, personalmente mi aspettavo molto di più. Un film che per gli Inglesi ha molto più valore rispetto a quanto ne possa avere per noi.
L'ho visto qui a Roma doppiato, avrò perso parecchio (un paio di battute come maestà e presenza sono Indicibili in italiano), però non era affatto da Leone d'oro: i momenti di stanca alla fine sono parecchi e dal cinema non si esce nè alleggeriti nè particolarmente più "colti" riguardo la politica inglese.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 16-09-2006 18:13  
A me è sembrato solo un film televisivo di alta qualità (grazie a Frears e alla recitazione di tutti gli attori, Helen Mirren in testa).
Questo film è la prova che, come dice Blair, l'Inghilterra non sarà mai una repubblica se persino un regista anticonformista come Stephen Frears (Eroe per caso, Piccoli affari sporchi) si mette a fare l'elogio (un elogio di grande qualità artistica, ripeto) di Elisabetta II e dell'istituzione monarchica.
Chissà cosa ne pensa Ken Loach !

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 17-09-2006 13:18  
The Queen - La Regina

Titolo originale:
Nazione e Anno: GB, Francia, 2006
Genere: Drammatico
Durata: 97 minuti
Regia: Stephen Frears

Cast: Helen Mirren, James Cromwell, Michael Sheen
Distribuzione: Bim Distribuzione

TRAMA: gli imbarazzi di palazzo nei giorni della morte di lady D , le riluttanze della regina a voler partecipare alla sua morte divenuta cordoglio nazionale , il bilanciamento tra etichetta ed eccezionalita' del fatto .Grandi grattacapi per la casa reale la cui risoluzione e' affidata alla personalita' di The Queen .Tra l'altro e' stato appena eletto un nuovo ministro che non lesina di dare consigli...
OSSERVAZIONI: questo film di Frears poteva benissimo intitolarsi più che the Queen “ The Princess ” , visto che anche se non viene interpretata direttamente sullo schermo la presenza scomodissima della principessa triste e' perno conduttore e centralita' di tutta la vicenda . Con la consueta maestria di autore Frears ci presenta un film di una delicatezza puntuale e cosparso di sapore artistico validissimo ( ampiamente previsti i paesaggi rurali e collinari fotografati benissimo , locazioni semplicemente incantevoli,tailleur e cappellini).
Se la consumata abilita' del regista ci dona comunque una confezione di tutto rispetto , e' tutt'altro che secondario il valore del contenuto , che mantenendo sempre un rigoroso stile mai fuori dalle righe e' cosparso di vetriolo .La storia del disagio reale ci viene raccontata con un proseguio di dover fare , mai di poter fare per il rispetto della memoria e della partecipazione al funerale di lady D : imbarazzi, sollecitazioni politiche, etichetta e necessita' di non sfigurare nella credibilita' del popolo fanno Diana piu' pericolosa da morta che da viva, e l'elezione di Blair a primo ministro nel periodo contribuisce ad increspare la cosa per la poca voglia di ingerenze e di consigli da parte della Corona .
Emblema del film sono i cagnolini della Queen , docili e ubbidienti al comando , frapposti al desiderio di liberta' del cervo che non accetta di essere imprigionato ma che nonostante l'ammirazione che si prova per lui si preferisce scacciare e lasciarlo sacrificare piuttosto che difendere.
Qui si pecca un po' troppo di ammirazione e unilateralita' verso la figura della Princess in quanto sappiamo benissimo che in mezzo alle sue opere di bene , il suo desiderio di uscire dalle regole era anche manifestazione di ricerca del suo piacere per dei vizi personali e per una sfrenata voglia di lusso al di fuori del controllo.
Si sottolinea in questa difesa di Diana anche il comportamento di Carlo , che nonostante tutto la difende e ne riconosce vari meriti.
In mezzo abbiamo anche del materiale di repertorio , con delle immagini della chiesa del funerale e del tappeto di fiori che i sudditi hanno portato a omaggio di Diana, e inframezzati alla vicenda ( a testimoniare che la sua presenza era catalizzante ) immagini sparse di Diana in vari momenti.
Tra l'altro per scelta registica si divide lo stile di girato per le scene con Blair ( sgranato e con camera a mano ) da quelle del resto del film girate normalmente. Il comparto attori ( dove regna, e' proprio il caso di dirlo , Helen Mirren giustamente premiata a Venezia per una interpretazione stupenda,misurata e austera) ci presenta un sosia di Tony Blair perfetto , quasi identico all'originale , che ha il suo momento centralizzante quando indossa la maglia del numero 10 con il suo nome,( e' lui il vero playmaker della vicenda) e una signora Blair ( anche lei molto somigliante )dalle mossettine e sguardi perfetti nel prendere in giro la regina e i suoi atteggiamenti spocchiosi .
Un bel film , dove dimenticando la faziosita'di base si puo' assistere a un ottima prova di cinema nel suo complesso.

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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 18-09-2006 18:33  
quote:
In data 2006-09-16 18:13, quentin84 scrive:
A me è sembrato solo un film televisivo di alta qualità (grazie a Frears e alla recitazione di tutti gli attori, Helen Mirren in testa).
Questo film è la prova che, come dice Blair, l'Inghilterra non sarà mai una repubblica se persino un regista anticonformista come Stephen Frears (Eroe per caso, Piccoli affari sporchi) si mette a fare l'elogio (un elogio di grande qualità artistica, ripeto) di Elisabetta II e dell'istituzione monarchica.
Chissà cosa ne pensa Ken Loach !


Questo post racchiude in sé tutto (o quasi) quello contro cui si schiera Frears in questo film.
compreso quel borioso tritapalle di Loach.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 18-09-2006 18:48  
sono in linea comunque col giudizio di ahsaas, ed è proprio quella "freddezza" di cui parla che rende il film commovente dal primo all'ultimo ettometro di pellicola.

la prossima volta però che chiama "povero stronzo" Oliver Stone lo prendo a calci.

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Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 18-09-2006 alle 18:49 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 18-09-2006 19:37  
Ken Loach, borioso tritapalle !? Ma Sandrix, l' hai mai visto My name is Joe ?.

Quanto a The Queen,ripeto, mi è sembrato uno sguardo ironico, ma alla fin fine benevolo su Elisabetta II e ciò che rappresenta.
L'ironia di Frears, semmai, si è fatta più pungente su Blair, eletto come modernizzatore e rivelatosi più conservatore del previsto, e su Alistair Campbell, che sfrutta abilmente la morte di Diana per far guadagnare popolarità al premier.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 18-09-2006 19:59  
Ma Frears non ha elogiato un bel niente, anzi, ha rivolto una critica pesante quanto sarcastica verso chi attacca le persone confondendole con le istituzioni che rappresentano, con quel "protocollo" nominato nella prima scena e portato dietro fino all'ultima.
Ognuno fa la sua parte, nella realtà descritta da Frears, e cerca di farla nel miglior modo possibile.
E' così per Campbell nel suo essere spietato, è così per la Regina Madre nel suo essere "antiquata". lo è per l'uomo di fiducia della regina, lo è per il principe-padre-ex marito Carlo. lo è tantopiù per la regina e per blair, vincitori morali, ma (o in quanto) rassegnati alla necessaria e perpetua sconfitta istituzionale.
è così, in fondo, anche per la folla, sempre pronta a cercare un bersaglio più alto possibile da prendere di mira.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 19-09-2006 15:12  
quote:
In data 2006-09-18 19:59, sandrix81 scrive:
Ma Frears non ha elogiato un bel niente, anzi, ha rivolto una critica pesante quanto sarcastica verso chi attacca le persone confondendole con le istituzioni che rappresentano, con quel "protocollo" nominato nella prima scena e portato dietro fino all'ultima.
Ognuno fa la sua parte, nella realtà descritta da Frears, e cerca di farla nel miglior modo possibile.
E' così per Campbell nel suo essere spietato, è così per la Regina Madre nel suo essere "antiquata". lo è per l'uomo di fiducia della regina, lo è per il principe-padre-ex marito Carlo. lo è tantopiù per la regina e per blair, vincitori morali, ma (o in quanto) rassegnati alla necessaria e perpetua sconfitta istituzionale.
è così, in fondo, anche per la folla, sempre pronta a cercare un bersaglio più alto possibile da prendere di mira.



ebbravo

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 28-12-2006 17:13  
(In)sospettabile Frears, che dipinge una commediola apparentemente scialba e rarefatta, non fosse altro che è ambientata a Buckingam Palace e dintorni, e parla del periodo immediatamente successivo alla morte di lady D.
Frears non ha bisogno di prologhi, i suoi personaggi sono reali, di dominio comune. Quale regista descriverebbe meglio Diana, o Tony Blair, o Elisabetta II in due sequenze di quanto non abbia già fatto la sovraesposizione mediatica dei tali?
Per cui giù a capofitto, improvvisando l'intimità di una sovrana come unico aspetto celato alla vista del popolo. Il paradosso che Frears insegue è quello di sfruttare a piene mani la non necessità di specificare sfaccettature incomprensibili in un personaggio immaginario, di attingere voluttuosamente a quel che i media propongono e di farne lo strumento d'indagine di quei pochi anfratti dove giornali e tv non arrivano.
Operazione interessante, un pò morbosetta ma condotta senza cadute di stile, tuttavia intransitiva. Il film, cioè, sembra piuttosto bearsi di quel che racconta, del suo essere un falso scoop, piuttosto che costituirsi a pretesto di altro. E muore così, in un cantuccio, senza infamia ma con poca lode.
Stephen Frears, insomma.

già qui

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"Con le scarpe in mano ma senza più l’anima, scese silenziosamente lungo le scale posteriori e se ne andò, gli occhi asciutti come una foglia in fiamme"

[ Questo messaggio è stato modificato da: Petrus il 28-12-2006 alle 17:14 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 28-12-2006 20:20  
frears non avrà bisogno di prologhi, ma quel prologo di pochi secondi è già tutto il film, la maestosità e la grazia umana de movimento con cui la regina volge la testa verso di noi, all'inizio dela pellicoa è già il senso di un'opera che parla degli inglesi, non di Elisabetta nè tantomeno di lady diana.
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 28-12-2006 20:23  
parla di un pò tutte quelle cose messe insieme
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 15-03-2007 22:47  
Ottimo film certamente, peccato che a metà circa dello stesso mi sia ....... beatamente addormentata (complice il tepore della sala). Evidentemente non è serata!!! Lo rivedrò

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 15-03-2007 23:07  
Ve lo ricordate quel film con Montesano se non sbaglio che va nel palazzo della regina e hanno una storia di sesso?
Come si chiama?

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